A dicembre il Ministero per la Coesione Territoriale ha riprogrammato 6,2 miliardi di euro di fondi strutturali e fondi per la coesione. Dei 700 milioni dedicati alle misure per la coesione, 350 milioni sono stati riprogrammati in favore della ricollocazione dei lavoratori disoccupati.
Ho perciò chiesto al Ministro Giovannini quali siano i programmi e gli strumenti pianificati per utilizzare questi fondi, perché è inutile lamentarsi della mancanza di soldi se non sappiamo come utilizzarli.
Di seguito il testo della mia interrogazione con tutti i dettagli
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00553
presentato da TINAGLI Irene
testo di Mercoledì 15 gennaio 2014, seduta n. 152
TINAGLI, ANTIMO CESARO e ANDREA ROMANO
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Per sapere – premesso che:
in data 27 dicembre 2013, nel corso del Consiglio dei ministri è stata presentata l’informativa inerente «Interventi urgenti a sostegno della crescita», in cui sono previste misure di accelerazione dell’utilizzo delle risorse della politica di coesione; lo scopo della manovra, così come dichiarato dal Ministro per la coesione territoriale è quello di accelerare la spesa delle diverse politiche di coesione territoriale legate al ciclo dei fondi europei 2007-2013.
Essa consente, da un lato, di ridurre i rischi di perdita delle risorse europee la cui spesa va certificata entro il 31 dicembre 2015 e, dall’altro, di dare impulso a misure antirecessive e di promozione dello sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno, particolarmente colpite dalla crisi economica e occupazionale; nella riprogrammazione delle risorse sono previsti 700 milioni di euro che serviranno per la decontribuzione a sostegno dell’occupazione giovanile, femminile e dei lavoratori più anziani.
Inoltre, verrà sperimentata una misura per il reinserimento lavorativo dei fruitori di ammortizzatori sociali anche in deroga, compresi i lavoratori socialmente utili; 300 milioni di euro saranno destinati alle famiglie in grave stato di povertà attraverso il rafforzamento dello strumento per l’inclusione attiva (sia), che prevede forme di sostegno del reddito e politiche attive volte a favorire l’inserimento scolastico dei minori e l’inserimento lavorativo degli adulti; nell’ambito delle misure a sostegno all’occupazione per il rafforzamento della misura di decontribuzione per l’occupazione giovanile l’importo programmato è pari a 150 milioni di euro, mentre per il rafforzamento degli interventi per l’occupazione femminile e per i lavoratori più anziani l’importo programmato è pari a 200 milioni di euro.
Per evitare il prolungarsi della permanenza dello stato di disoccupazione di individui che hanno perso da tempo una precedente occupazione è stato programmato – sempre nell’ambito dei 700 milioni di euro del piano di azione e coesione – un importo di 350 milioni di euro in favore della ricollocazione di lavoratori disoccupati (inclusi i beneficiari di ammortizzatori sociali e lavoratori socialmente utili) –: attraverso quali misure e strumenti il Ministro interrogato intenda utilizzare l’importo programmato in favore della ricollocazione di lavoratori disoccupati e se non ritenga urgente destinare una quota cospicua al neonato fondo per le politiche attive del lavoro e intraprendere, quanto prima, le misure necessarie per attivare e diffondere lo strumento del contratto di ricollocazione.