Di seguito il testo della nuova interrogazione su INVITALIA che oggi ho depositato in Commissione Attività Produttive della Camera. Procede il mio impegno per una maggiore trasparenza sulle attività dell’Agenzia e la possibilità di valutare l’efficacia e l’efficienza dei suoi interventi.
L’interrogazione riprende i temi e le richieste già avanzate nella mia interpellanza urgente presentata nel Luglio 2014 alla quale aveva risposto il Sottosegretario Giacomelli. Poiché a distanza di otto mesi nessuna delle questioni sollevate nell’interpellanza di luglio pare essere risolta, ho deciso di presentare una nuova interrogazione, questa volta in Commissione Attività Produttive, per chiedere al Minsitero aggiornamenti sulla questione. In tutti questi mesi, infatti, al Parlamento non è stata presenata alcuna relazione o comunicazione in merito alle attività di Invitalia che nel frattempo ha continuato ad erogare decine di milioni di euro a fondo perduto a progetti ed aziende.
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INTERROGAZIONE in COMMISSIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell’economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
Invitalia è una società per azioni partecipata al 100 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze che fu istituita con il nome «Sviluppo Italia» con il decreto-legge n. 1 del 1999 a seguito dell’accorpamento di varie società ed enti di promozione ed ha assunto la denominazione di «Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa» con il comma 460 della legge finanziaria per il 2007;
nel quadro delle attività promosse dall’Agenzia in materia di incentivi alle imprese, Invitalia opera attraverso vari strumenti, tra i quali la sottoscrizione dei cosiddetti «contratti di sviluppo» (istituiti con decreto ministeriale 24 settembre 2010 e regolamentati dal decreto ministeriale 14 febbraio 2014) che prevedono l’erogazione di finanziamenti sotto forma di contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati, contributi in conto interessi;
l’articolo 9, comma 8, lettera a), del decreto ministeriale 14 febbraio 2014 prevede che, nel processo di selezione dei progetti e delle imprese beneficiarie delle agevolazioni l’Agenzia valuti «la coerenza industriale e la validità economica del programma di sviluppo nonché l’impatto occupazionale del programma stesso»;
ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 1999, l’Agenzia è tenuta a presentare annualmente al Ministero dello sviluppo economico, « una relazione sulle attività svolte ai fini della valutazione di coerenza, efficacia ed economicità e ne riferisce alle Camere»;
l’articolo 13, comma 2, del decreto ministeriale 14 febbraio 2014 prevede inoltre che al 30 giugno e al 31 dicembre di ciascun anno l’Agenzia presenti al Ministero [dello sviluppo economico] «un rapporto semestrale sulle attività svolte, fornendo in particolare dati e informazioni riguardanti l’avanzamento fisico, finanziario e amministrativo dei programmi di sviluppo e le eventuali revoche effettuate (…)» e prevede inoltre che tale rapporto contenga «anche un prospetto riportante i dati identificativi delle imprese beneficiarie e l’importo delle agevolazioni erogate, l’indicazione dei programmi di sviluppo cofinanziati dalle Regioni e l’importo del cofinanziamento, la natura delle risorse finanziarie utilizzate»;
le attività di rendicontazione e le informazioni disponibili al Parlamento in merito alle attività dell’Agenzia e della loro trasparenza è stata negli anni scarsa e frammentata: l’ultima relazione in possesso del Parlamento è stata presentata nel luglio 2012 e si riferisce alle attività dell’Agenzia nell’anno 2011;
dal 2012 non sono più pervenute le relazioni annuali che Invitalia è tenuta a fornire al Parlamento e la precedente relazione risale al 2006, anno in cui l’Agenzia era ancora denominata «Sviluppo Italia»;
l’attività dell’Agenzia è comunque proseguita in modo intenso: dalle comunicazioni ufficiali risulta che nell’anno 2014 l’Agenzia abbia erogato, nel solo ambito dei cosiddetti “contratti di sviluppo”, a sensi dell’art. 6 del dlgs 123 del 1998, la somma di 325.169.365 euro in contributi erogati ad aziende nazionali ed internazionali come, per esempio, i circa 30 milioni di euro erogati a Vodafone per un non meglio specificato progetto di “Telecomunicazioni fisse”, gli oltre 20 milioni erogati da De Cecco per “Produzione paste alimentari”, o i 24 milioni erogati alla ITEM srl per “Alberghi” (la ITEM srl è una società posseduta dallo sceicco Hamed Bin Al Hamed, che nell’Agosto 2014 ha acquistato per la cifra di 29 milioni di euro il complesso alberghiero La Perla Jonica che diventerà l’Hotel Hilton di Capomulini), e molti altri progetti che vanno dalla lavorazione del caffè alla produzione di elettrodomestici o di aeromobili;
in merito alla rendicontazione delle attività di Invitalia e della loro efficacia in termini di sviluppo ed impatto occupazionale è stata presentata una interpellanza urgente al Ministero dello sviluppo Economico discussa alla Camera dei Deputati nella seduta n. 254 di Martedì 4 luglio 2014;
nella discussione in Aula della suddetta interpellanza il Ministero dello sviluppo economico, rappresentato dal sottosegretario on. Giacomelli, rispose che “in merito alla relazione riguardante l’attività al 30 giugno 2014, a cui l’interpellante si riferisce, devo rappresentare che l’Agenzia ne ha iniziato in questi giorni la predisposizione, essendosi appena concluso il semestre di osservazione” e, relativamente alla relazione annuale, che “è in corso di presentazione la relazione relativa all’anno 2012”;
Nel dicembre del 2014, è stato approvato nuovo decreto ministeriale che modifica il precedente D.M. 14 febbraio 2014 in materia di Contratti di Sviluppo. All’art. 13, oltre a riaffermare l’obbligo da parte di Invitalia di presentare relazioni semestrali al 30 giugno ed al 31 dicembre di ciascun anno al Ministero dello Sviluppo Economico “riguardanti l’avanzamento fisico, finanziario e amministrativo dei programmi di sviluppo”, il DM 9 dicembre 2014 introduce al comma 5 l’applicazione di sanzioni per il mancato rispetto delle scadenze relative alle comunicazioni periodiche delle attività svolte dall’Agenzia;
nonostante il tempo ed i nuovi provvedimenti intercorsi, al 18 Marzo 2015 non risulta pervenuta al Parlamento nessuna documentazione nuova rispetto a quella disponibile a Luglio 2014, nè il Ministero o l’Agenzia hanno riferito al Parlamento o alle Commissioni pertinenti alcuna informazione in proposito;
il sito internet di Invitalia riporta l’elenco di tutti i progetti finanziati nel 2014, delle somme erogate e dei soggetti beneficiari, tuttavia queste informazioni non possono essere considerate sostitutive di una relazione dettagliata che possa fornire al Parlamento gli elementi per valutare l’efficacia e l’efficienza delle agevolazioni erogate e degli interventi dell’Agenzia,
non risultano infatti disponibili dati o informazioni di dettaglio sui processi o prodotti industriali oggetto di investimento, né sui risultati attesi in termini di incrementi di produttività, efficienza, fatturato, occupazione e, più in generale, sviluppo del territorio;
non risultano altresì disponibili dati o informazioni sugli sviluppi dei progetti finanziati, il loro stato di avanzamento e i risultati ottenuti nel tempo, neppure dei primi progetti avviati alcuni anni fa sui quali sarebbe possibile e necessario effettuare opera di monitoraggio e valutazione;
se i Ministri non intendano:
- sollecitare la pubblicazione e la trasmissione al Parlamento delle relazioni annuali sulle attività dell’Agenzia per gli anni che non sono stati coperti dalla relazione annuale prevista ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 1999;
- informare il Parlamento sulla puntuale trasmissione delle relazioni semestrali da parte dell’Agenzia e sull’eventuale applicazione delle sanzioni previste dal decreto ministeriale del 9 Dicembre 2014;
- riferire al Parlamento i risultati delle analisi sulla «coerenza industriale e la validità economica” dei programmi di sviluppo sottoscritti, nonché l’impatto occupazionale dei programmi stessi, la loro efficacia ed economicità, così come previsto dall’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 1999,
- riferire al Parlamento non solo in merito alle analisi che hanno preceduto la selezione dei programmi e la loro coerenza industriale ma anche sull’avanzamento fisico, finanziario e amministrativo dei programmi di sviluppo sottoscitti dall’Agenzia, sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo ed occupazionali previsti, e sulle eventuali revoche effettuate.