RIFORME

RIFORME ISTITUZIONALI

1)  LA MIA PROPOSTA DI LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI

Proposta di legge conflitto interessi

A causa della sua peculiare storia politica, l’Italia ha accumulato un ritardo enorme sul tema del conflitto di interessi dei propri rappresentanti politici. Un tema che tuttavia è cruciale per garantire trasparenza e correttezza nella gestione della cosa pubblica. Per questo motivo a inizio legislatura ho presentato una proposta di legge che regolasse il conflitto di interesse non soltanto dei rappresentanti politici nazionali, ma anche dei rappresentanti a livello regionale e locale, nonché dei componenti delle Autorità Indipendenti. La legge depositata alla Camera, che potete leggere qui, ricalca idee e proposte già elaborate dalla Fondazione ASTRID (che si ispirava al modello statunitense).

Risultati: la proposta di legge è stata abbinata ad altre proposte sullo stesso tema, ha avviato il proprio iter in Commissione Affari Istituzionali nel maggio 2014 ed il testo che ne è risultato (diverso da quello da me depositato ma che comunque ne aveva ripreso alcuni elementi) è stata approvata dalla Camera nel febbraio 2016. Si è però arenata al Senato, dove sono mancate le condizioni per un’approvazione definitiva.

2)  LA MODIFICA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE 

Modifica titolo v della Costituzione

La diciassettesima legislatura resterà nella storia come la legislatura in cui è stata elaborata una delle Riforme Costituzionali più profonde e ambiziose della nostra storia. Il Referendum del 4 Dicembre 2016 ne ha bocciato la ratifica, e credo sia stato un peccato soprattutto per la parte di Riforma forse meno nota ma più importante: la modifica del Titolo V, quello riguardante i rapporti tra Stato e Regioni. Una parte della Costituzione che era stata già modificata nel 2001, in nome del federalismo, ma che ha mostrato nel tempo tutti i suoi limiti. Per spiegare e raccontare meglio ai cittadini la portata e l’impatto economico e sociale della Riforma del Titolo V contenuta nella Riforma del 2016, ho messo insieme una squadra di esperti e ho curato la stesura di un Rapporto intitolato “L’Economia del Sì”.

Modifica titolo v costituzione

Grazie anche alla collaborazione di molti colleghi ho presentato questo Rapporto in giro per tutta Italia durante la campagna referendaria, da Milano all’Aquila, da Pordenone a Sassari, e poi ancora Arezzo, Bologna, Padova, Roma, e moltissime altre ancora. Un percorso appassionante, durante il quale ho coinvolto anche associazioni di categoria e sindacati (molto bello l’incontro organizzato con la FIM-CISL a Roma) e che mi ha dato modo di incontrare centinaia di persone curiose, desiderose di approfondire e non abbandonarsi agli slogan e alla facile demagogia. Al di là dell’esito del Referendum, spero che questa parte d’Italia non perda mai la voglia di capire e discutere in modo serio e critico. Perché solo così si maturano gli anticorpi contro le derive populiste e anti-democratiche.

3)  EQUITÀ INTERGENERAZIONALE IN COSTITUZIONE
In linea con l’obiettivo di sanare il divario previdenziale tra le generazioni, nel dicembre del 2015 ho presentato una proposta di legge costituzionale insieme all’On. Andrea Mazziotti di Celso, che ne è il primo firmatario, per inserire all’interno della Costituzione il principio dell’equità intergenerazionale previdenziale e assicurativa. Una proposta che, sapevamo, sarebbe difficilmente stata calendarizzata e approvata, ma che ho sostenuto con convinzione come atto simbolico, per una questione di principio: non possiamo continuare a prendere decisioni di politica previdenziale che sistematicamente avvantaggiano le generazioni presenti scaricando tutti i costi su quelle future che oggi non possono far sentire la propria voce. Anche questa è una forma di ingiustizia e di diseguaglianza, che non riguarda diverse classi sociali ma diverse generazioni, e dovremmo cominciare a tenerne conto.