Irene Tinagli, lei è europarlamentare del Pd, come ha vissuto questa lettera di Trump sui dazi all’Ue?
«E’ stata una botta molto forte, non ce lo aspettavamo. Io ero già rimasta molto colpita da questo sdrammatizzare di quando si parlava del fantomatico il 10% . Ma il 30% è superiore a quello che Trump aveva annunciato nel Liberation Day».
Che ricadute economiche avremo secondo lei?
«E’ difficile fare una stima puntuale, in tutti i settori ci sono filiere a volte complesse. Sembra verosimile la stima complessiva di 35 miliardi»
I settori che possono essere più colpiti?
«Quelli più soggetti all’export a cominciare dalla moda, al tessile, parte della meccanica, la farmaceutica. Ma la cosa che colpisce non è solo l’entità del dazio ma il modus. Dopo un negoziato che andava avanti per mesi e si era intensificato nelle ultime settimane sembrava che alcune cose potessero cambiare. E invece…».
Invece?
«Con Trump più cerchi di ammorbidire il dialogo più lui alza la posta. Per questo le Istituzioni europee vengono spiazzate, sono abituate a lavorare con un metodo, serietà».
Come valuta l’operato di Ursula Von der Lyen?
«Lei è stata sempre molto coperta in questo periodo e può aver dato l’impressione di una debolezza dell’Europa. Ma l’Europa sono i singoli governi e lei ei si è ritrovata stretta in una morsa tra i paesi che erano per un approccio più duro e quelli che volevano essere morbidi».
E adesso che fare?
«L’Europa ha già un pacchetto di contromisure congelato. E in Europa ci sono due opposte visioni nei governi. C’è chi dice abbiamo pronte le contromisure e adottiamo anche noi e chi punta a prorogare per cercare di agevolare e riaprire il negoziato da qui fino al primo agosto».
Lei cosa pensa?
«Non è una valutazione facile. Lui è un bullo e la sua psicologia è che finché trova chi soccombe o lo asseconda va avanti. Forse per questo non ha molto senso aspettare perché qualsiasi tu gli concedi lui alza ancora la posta. Ma bisogna riflettere, la lettera di Trump è appena arrivata e ha preso tutti in contropiede. Anche se è indispensabile tenere presente una cosa».
Cosa?
«Dobbiamo tenere ben presente che la linea felpata del farselo amico del giocare sull’amicizia su fargli concessioni in anticipo non stia producendo risultati. Abbiamo frecce al nostro arco».
Quali?
«Tante leve che possono fargli male. Tutta la parte della regolamentazione delle biotech, poi valutare se a livello europeo si può fare qualcosa sulla tassazione del digitale, i servizi finanziari, le stablecoin».