Sono passati due anni dal terremoto che ha colpito l’Emilia. Nel giorno dell’anniversario sono intervenuta in Aula per richiedere risposte concrete in merito alla mancata allocazione dei fondi per la ricostruzione ed alla necessità di misure di alleggerimento fiscale per le vittime del terremoto.
Di seguito il mio intervento:
Signora Presidente, anch’io desidero ricordare il triste anniversario del terremoto che due anni fa ha colpito l’Emilia-Romagna: due violenti scosse magnitudo 5.9 che hanno causato morti, feriti, migliaia di sfollati e miliardi di euro di danni agli abitanti ed alle loro abitazioni, ma anche e soprattutto alle imprese in un’area geografica con un tessuto produttivo tra i più importanti del nostro Paese.
La situazione è tuttora drammatica e con il decreto-legge n. 74 del 2012, poi convertito con la legge n. 122, si è cercato di dare risposte anche in tempi rapidi con l’istituzione e lo stanziamento di un Fondo di 10 miliardi di euro. Ci sono dunque stati degli interventi e ritengo inopportuno che si utilizzino in modo strumentale delle tragedie a scopo elettorale a pochi giorni dal voto.
Tuttavia, non possiamo chiudere gli occhi sul fatto che questi fondi non sono arrivati a destinazione e che le opere di ricostruzione, a due anni di distanza, sono ancora in gravissimo ritardo.
Qualche giorno fa sono stata a Mirandola, una delle zone più colpite, e sono rimasta sconcertata dalla situazione di devastazione che ancora oggi affligge un centro storico che è rimasto profondamente ferito, nel suo tessuto commerciale e sociale. Non basta soccorrere gli individui dopo l’emergenza; bisogna ricostruire i tessuti produttivi, sociali e commerciali dei territori.
E’ per questo che ho anche presentato un’interpellanza per chiedere maggior chiarezza sull’utilizzo dei fondi stanziati e che risultano essere nella disponibilità della Regione che tuttavia non è stata in grado di allocare in maniera tempestiva ed efficiente. Nella mia interpellanza, richiedo anche delle risposte riguardo all’introduzione di strumenti fiscali per sostenere in modo più efficace questa popolazione e queste imprese che hanno sofferto moltissimo, perché una sospensione temporanea delle tasse non può bastare per una zona che ha sofferto cosi tanto.
Vorrei quindi sollecitare una risposta a questa richiesta che, al di là di ogni strumentalizzazione, ha a cuore la situazione di una Regione che ha l’unica colpa di essersi rialzata da sola, senza chiedere niente a nessuno.