Il 4 Settembre Christine Lagarde, candidata a sostituire Mario Draghi alla guida della BCE, si è presentata alla Commissione Affari Economici del Parlamento Europeo per illustrare le sue idee e rispondere alle domande dei membri della commissione. Di seguito potete vedere il video con le domande che le ho rivolto (e le sue risposte). Avevo immaginato che molti colleghi avrebbero fatto domande sulla politica monetaria, ho quindi optato per due tematiche un po’ diverse.
La prima domanda riguarda i cosiddetti “green bonds”. Nell’ultimo anno il tema dello sviluppo sostenibile e della “transizione ecologica” è divenuto (per fortuna) di grande attualità. Io stessa durante la campagna elettorale sono stata sollecitata da tanti elettori ad occuparmene. Essendomi sempre occupata di economia e non strettamente di ambiente, biologia etc. ho approfondito il ruolo che l’economia e la finanza possono giocare in questa partita, perchè è evidente che senza finanziamenti è impossibile realizzare investimenti per riconvertire il sistema produttivo verso modalità meno inquinanti e più sostenibili. Negli ultimi anni, la crescita della c.d. finanza verde e dei “green bonds” (obbligazioni verdi), ovvero di strumenti di credito destinati a finanziare progetti che hanno un impatto positivo sull’ambiente – lascia ben sperare, ma la dimensione di questi ultimi all’interno dell’universo finanziario rimane troppo piccola. Molti colleghi hanno interrogato la Lagarde sul se e come la BCE possa stimolare l’acquisto di questi “green bonds”. Ma il vero problema non è tanto la mancanza di domanda quanto l’offerta di questi titoli, che resta esigua. Nel documento che Lagarde ci aveva inviato prima dell’audizione aveva fatto cenno alla necessità di un intervento da parte del settore pubblico, senza però dare indicazioni più precise sul come. Ho voluto quindi chiederle: “Lei sarebbe favorevole ad una massiccia emissione di Green Bonds da parte, per esempio, della BEI (Banca Europea d’Investimento) che possano poi essere poi ricomprati sul mercato secondario (impossibile acquistarli sul primario perché vietato dai trattati) con una corsia preferenziale rispetto ad altri tipi di obbligazioni?”. Chiaramente questo processo avviene già (la BEI emette obbligazioni verdi che la BCE ricompra, secondo le regole attuali), ma, come lei stessa ammette nel documento che ci aveva inviato, ancora sono molto pochi i green bonds acquistati. Speravo quindi di strapparle un impegno che potesse garantire volumi assai superiori. Purtroppo, pur mostrandosi molto favorevole in generale a questo processo, ha detto che le regole e l’impegno attuale le sembrano già un buon intervento.
La seconda domanda invece riguarda le cryptovalute. Sia Mario Draghi a Maggio scorso che lei stessa in audizione, hanno fatto intendere di non considerarle una minaccia per la stabilità del sistema finanziario e assolutamente non una “concorrenza” per le valute tradizionali. Tuttavia proprio poche settimane fa il Governatore della Banca d’Inghilterra ha proposto di istituire una cryptovaluta, sostenuta da una serie di Banche Centrali, che possa sostituire il dollaro come moneta di riferimento internazionale. Le ho chisto quindi una opinione su questa proposta. Con mia grande sorpresa Lagarde ha risposto di essere molto “intrigata” da questa ipotesi e che sarebbe favorevole ad “esplorarla” e valutarla. Un segnale di apertura che sinceramente non mi aspettavo. Vedremo in futuro se e come questa ipotesi avrà sviluppi.