Mentre le donne italiane sono mortificate dall’ennesimo e orgoglioso rigurgito sessista, il processo di emancipazione delle donne spagnole procede spedito. E’ iniziata infatti oggi la discussione parlamentare di una legge secondo cui l’ordine dei cognomi assegnati alla nascita di un bambino (in Spagna un bambino prende i cognomi di entrambi i genitori) non metterà più al primo posto quello del padre.
.
La questione dell’uguaglianza di genere in Spagna e’ una cosa seria, non una bandierina sventolata solo in prossimità delle elezioni. E’ stata una priorità nell’agenda del governo Zapatero sin dal suo primo insediamento nel 2004. Tra i primi provvedimenti del governo vi fu infatti la legge sulla violenza contro le donne, che non solo ha creato una grande rete di centri di accoglienza per le donne vittime di maltrattamenti, ma che ha investito moltissimo sulla prevenzione, supportando programmi educativi nelle scuole, vietando pubblicità ove la donna venisse associata ad oggetti commerciali e regolamentando altri aspetti legati alla comunicazione mediatica.
La cosa che forse colpisce di più e’ che nonostante la crisi, nonostante le difficoltà politiche che questo governo sta attraversando a causa di tematiche economiche caldissime e prioritarie, il focus sui diritti civili e sul ruolo delle donne non si à mai spento, ma continua ad essere al cuore dell’attività del governo e di molte sue scelte. Non solo il governo ha continuato ad avere una composizione perfettamente equilibrata tra componenti maschili e femminili anche nel secondo mandato e dopo l’ultimo rimpasto di ottobre, ma la politica ha dato alle donne ruoli di primo piano nella vita del Paese.
Vista in questa prospettiva, la legge sulla fine del predominio maschile nella sopravvivenza del cognome non appare che un piccolo tassello di un processo di modernizzazione che per le donne spagnole sarà sicuramente ancora lungo, ma ricco di soddisfazioni. E le immagini che arrivano dall’Italia, di centinaia di ragazze che si offrono volentieri come splendida cornice per le performance oratorie di Gheddafi o per le feste dei potenti, convinte che quella sia l’unica possibilità di riscatto sociale che hanno, appaiono così surreali da sembrare immagini di un film d’epoca.