Vicesegretaria Irene Tinagli, dica la verità: le è bastato vedere il dato sull’affluenza di Roma e Bologna per tirare un sospiro di sollievo?
«Il successo delle primarie a Roma e Bologna è solo la conferma di una scelta giusta, di un percorso e di uno strumento di partecipazione e di democrazia che in Italia promuove solo il Pd coinvolgendo tutta la coalizione».
Vi eravate preoccupati dopo il flop delle primarie di Torino?
«Non ho visto alcun flop a Torino, solo decine di migliaia di persone che sono andate ai gazebo in due domeniche di giugno, dopo un duro anno di lockdown».
Nella Capitale Roberto Gualtieri supera la prova delle primarie a pieni voti. Eppure si sapeva già che sarebbe stato il super favorito.
«Non possiamo fare una colpa a Gualtieri di essere un nome di peso. C’erano candidati che rappresentavano la coalizione. C’è stata una partita vera, aperta, inclusiva».
Carlo Calenda vi irride postando sui social un volantino del Pd Roma nel quale c’è un facsimile della scheda elettorale con solo il nome di Gualtieri. Come replica?
«Non credo sia il momento di fare polemiche. Mi faccia però dire una cosa».
Prego.
«A volte si evidenzia l’aspetto competitivo, ma le primarie sono importanti anche per costruire e rafforzare una coalizione. Con un programma autorevole e una squadra all’altezza della sfida».
Eppure in questa coalizione per la guida di Roma non ci sarà il M5S.
«Perché i 5Stelle non stanno nella coalizione di centrosinistra».
Ma come?
«C’è un dialogo aperto, in alcune città ha portato a degli accordi, in altre no, come a Roma dove il centrosinistra va da solo».
Sta dicendo che Giuseppe Conte dovrà fare chiarezza?
«Prima o poi dovranno farlo. Qui l’unica certezza è il Pd, il partito più trasparente che sta sempre nel campo del centrosinistra».
Perché adesso Gualtieri può essere un candidato vincente? Il centrodestra sembra essere comunque in testa nei sondaggi.
«Perché è un candidato di altissimo profilo, competente, che darà a Roma un respiro internazionale».
A Bologna ha vinto Matteo Lepore, che ha superato la renziana Isabella Conti. A questo punto i 5Stelle lo sosterranno?
«Lo vedremo. Questo fa parte di un confronto e di un dialogo che farà lo stesso candidato. Mi sembra di capire che a Bologna potrebbero esserci le condizioni per un dialogo con il M5S. Detto questo, è già un bel segnale che ci sia stata un’alta affluenza e che i candidati si siano confrontati».
Renzi è però contrario all’accordo con il M5S. Dunque perderete un pezzo della coalizione di Bologna?
«Se sceglie di stare da un’altra parte dovrebbe dirlo chiaramente. Chi partecipa alle primarie fa parte della squadra e sostiene il vincitore. Godiamoci però la serata».