Jobs act: Tinagli (Sc), soddisfatti da risultato commissione
(ANSA) – ROMA, 18 NOV – “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in Commissione Lavoro sull’annosa questione dei licenziamenti. L’emendamento accolto dal Governo rispecchia quanto deciso nell’accordo di maggioranza e non stravolge l’impianto della riforma cosi’ come era stata approvata dal Senato, secondo una formulazione che rispecchia il decennale lavoro del senatore Ichino su questo argomento e l’impegno che, in materia di lavoro, Scelta Civica ha assunto sin dall’inizio della legislatura”. Lo dice Irene Tinagli, capogruppo di Scelta Civica in commissione Lavoro alla Camera “Finalmente anche in Italia, come negli altri paesi europei, i licenziamenti di natura economica non saranno soggetti alle interpretazioni dei giudici e saranno gestibili in tempi, costi e modalita’ certi per le imprese, con tutela dei lavoratori garantita da indennizzo crescente e politiche attive per il reimpiego. Il reintegro resta solo per i licenziamenti nulli e discriminatori e limitatissime fattispecie di licenziamento disciplinare totalmente infondato”, conclude.
(ANSA) – ROMA, 18 NOV – “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in Commissione Lavoro sull’annosa questione dei licenziamenti. L’emendamento accolto dal Governo rispecchia quanto deciso nell’accordo di maggioranza e non stravolge l’impianto della riforma cosi’ come era stata approvata dal Senato, secondo una formulazione che rispecchia il decennale lavoro del senatore Ichino su questo argomento e l’impegno che, in materia di lavoro, Scelta Civica ha assunto sin dall’inizio della legislatura”. Lo dice Irene Tinagli, capogruppo di Scelta Civica in commissione Lavoro alla Camera “Finalmente anche in Italia, come negli altri paesi europei, i licenziamenti di natura economica non saranno soggetti alle interpretazioni dei giudici e saranno gestibili in tempi, costi e modalita’ certi per le imprese, con tutela dei lavoratori garantita da indennizzo crescente e politiche attive per il reimpiego. Il reintegro resta solo per i licenziamenti nulli e discriminatori e limitatissime fattispecie di licenziamento disciplinare totalmente infondato”, conclude.