(Estratto) E’ ormai una credenza diffusa che l’Universita’ sia il vero ascensore sociale di una societa’. Eppure molti studi condotti negli ultimi anni ci dicono che non e’cosi’: l’ascensore si prende gia’ all’asilo.
Il premio Nobel per l’economia James Heckman ha dimostrato che i divari su una serie di indicatori di successo nella vita (guadagni da lavoro, probabilita’ di essere disoccupati o di cadere nella criminalita’) dipendono in larga parte da fattori che operano in eta’ prescolare.
Heckman dimostra che i divari nei test di apprendimento che si registrano tra ragazzi di diversa estrazione sociale a 18 anni sono piu’ o meno gli stessi che si registrano a 5 anni.
Nonostante l’importanza di questi primi anni di vita, l’infanzia e’ tradizionalmente trascurata dagli interventi pubblici in materia di istruzione e politiche sociali, che spesso si concentrano negli anni scolastici piu’ avanzati, soprattutto nel periodo delle scuole superiori, con interventi per recuperare ragazzi gia’ a rischio, o per aumentare le loro abilita’ scolastiche o lavorative. Ma, come mostrano le ricerche di Heckman, e’ gia’ tardi per colmare il divario creatosi nell’infanzia.
Per poter recuperare in queste fasi cosi’ avanzate occorrono interventi piu’ intensivi, i cui risultati sono meno efficaci e hanno costi molto piu’ alti. Oltretutto anche quando tali e interventi riescono a migliorare le perfomance scolastiche, difficilmente riescono a far recuperare le abilita’ cosiddette non-cognitive (o anche soft skills), ovvero la capacita’ di relazionarsi agli altri, di gestire e controllare le proprie reazioni emotive e la fiducia in se stessi.