Sentenza sul “caso Apple” in Irlanda: il nostro impegno per una tassazione equa in Europa non si ferma.
Nel 2019 la Commissione Europea aveva imposto ad Apple una multa da 13 miliardi di euro da versare allo Stato irlandese, per aver ricevuto un trattamento fiscale di favore che di fatto si configurava, secondo la Commissione, come aiuto di Stato che altera la concorrenza. Dopo tale multa, sia Apple che il governo irlandese hanno fatto ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Questa mattina è stata pubblicata la sentenza della Corte che, in sintesi, ha concluso che la Commissione non è riuscita a dimostrare il vantaggio anticoncorrenziale dato alla società con il trattamento fiscale riservato. La Commissione adesso dovrà valutare se ricorrere in appello.
Pur nel rispetto della sentenza, che approfondiremo nei prossimi giorni, ci tengo a ribadire le mie posizioni su questo tema, che ho avuto modo di discutere con i Commissari Paolo Gentiloni e Margrethe Vestager: la pianificazione fiscale aggressiva e l’applicazione degli aiuti di Stato restano un tema su cui vigilare attentamente e su cui occorre rafforzare la legislazione europea per evitare distorsioni della concorrenza e dumping fiscale.
Condivido le prime dichiarazioni di Vestager: la Commissione continuerà a guardare alle misure di pianificazione fiscale aggressiva alla luce delle regole degli aiuti di Stato, per valutare se risultano in aiuti illegali. Così come condivido in toto la posizione espressa oggi pomeriggio dal Commissario Gentiloni: “State sicuri che una singola sentenza non scoraggerà il nostro impegno sulla questione della giusta tassazione dei profitti realizzati nell’Ue, al contrario”.
Noi non arretreremo di un centimetro in questa battaglia e fin da oggi, diamo il benvenuto al pacchetto di proposte presentato dal Commissario Gentiloni e ci impegniamo a lavorare al suo fianco per una tassazione equa e semplice che sostenga la ripresa.