Di seguito il video e il testo della mia interpellanza rivolta al Ministro dell’Economia, rappresentato in Aula dal Sottosegretario Baretta, per richiedere sia maggiori informazioni relative ai fondi stanziati per le aree colpite dal sisma e dall’alluvione, che interventi concreti di agevolazione fiscale per le vittime delle calamità del 20-29 maggio 2012.
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell’economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
tra il 20 ed il 29 maggio del 2012 l’Emilia Romagna è stata colpita da due scosse di magnitudo 5,9 che hanno causato 7 morti, 50 feriti, quasi 5.000 sfollati ed oltre 10 miliardi di euro di danni;
oltre ad aver reso inagibili centinaia di abitazioni, la violenza del sisma ha colpito in particolare il tessuto produttivo dell’area: circa il 70 per cento delle aziende del distretto biomedicale, ad esempio, ha subito danni importanti e comuni come Mirandola sono da mesi in attesa di interventi concreti a supporto delle attività commerciali e produttive che, ad oggi, versano in uno stato di seria difficoltà economica;
nel 2012 è stato decretato lo stato d’emergenza ed il presidente della regione Vasco Errani è stato nominatocommissario responsabile della gestione dei fondi per la ricostruzione post sisma;
con il decreto-legge n. 74 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2012, è stato istituito il «Fondo per la ricostruzione delle aree colpite da sisma del 20-29 maggio 2012», con un budget di quasi 10 miliardi di euro, ma dopo quasi due anni, secondo le stime dell’osservatorio Sfinge del distretto biomedicale, solo l’8,5 per cento dei danni è stato risarcito;
per sei mesi sono stati sospesi sia il pagamento delle imposte che delle utenze, ma una volta scaduto il semestre, le vittime del terremoto hanno dovuto ripagare i debiti maturati in quell’arco di tempo; a rendere la situazione ancor più tragica, nel mese di gennaio 2014 è stata la rottura dell’argine del fiume Secchia che ha causato l’allagamento di migliaia di ettari di terreni agricoli, distruggendo case ed aziende;
a quattro mesi dall’alluvione il Governo ha emanato il decreto per le zone colpite (decreto-legge 12 maggio 2014, n. 74), essenzialmente riutilizzando il testo del decreto emanato per gli interventi post-terremoto (decreto-legge n. 74 del 2012), attribuendo nuovamente ad Errani la gestione dei fondi che ammontano a 210 milioni di euro da poter utilizzare in due anni (2014-2015);
l’articolo 3 del decreto-legge n. 4 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50 del 2014, prevede la
sospensione dei versamenti tributari e contributivi scadenti nel periodo compreso tra il 17 gennaio 2014 e il 31 ottobre 2014 e la possibilità di sospendere fino al 31 dicembre 2014 i pagamenti dei mutui in essere su richiesta delle vittime di danni patrimoniali;
quanto previsto dal sopradetto decreto-legge non implica, tuttavia, alcuna forma di reale alleggerimento fiscale nei confronti delle aziende e della popolazione vittime del terremoto e dell’alluvione, ma solo un mero rinvio che si riverserà comunque sui cittadini dell’area interessata (persone, famiglie ed imprenditori che finora hanno sostenuto ingenti somme per ricostruire le proprie attività) –:
se il Governo non intenda chiarire le modalità di utilizzo dei fondi stanziati, anche distinguendo dettagliatamente l’ammontare delle risorse impiegate per interventi di ricostruzione da quello delle risorse utilizzate per il risarcimento di danni diretti ed indiretti;
se non si ritenga opportuno valutare la possibilità di un sostanziale alleggerimento fiscale a favore delle persone colpite dal terremoto e dall’alluvione, inclusa l’ipotesi dell’esenzione totale per un determinato periodo di tempo, e non semplicemente un mero rinvio come previsto dal decreto-legge n. 4 del 2014;
se il Governo non consideri opportuno assumere iniziative affinché l’Associazione bancaria italiana monitori l’applicazione della disposizione di sospensione di tutte le rate dei mutui sulle abitazioni e sulle imprese rese inagibili dal terremoto e dall’alluvione da parte di tutte le banche facenti parte dell’Associazione ed operanti nell’area in questione.