Un sistema che dia più opportunità e speranza alle nuove generazioni. Basta pensare a ciò che abbiamo visto in queste settimane. Una manovra finanziaria che mette una pezza ad anni di politiche economiche di corto respiro semplicemente aumentando tasse e tagliando dove capita, rimandando a comitati e date future tutte le riforme che davvero servirebbero oggi: dalle liberalizzazioni dei servizi a quelle delle professioni, dal funzionamento dello Stato a quello del mercato del lavoro.
Gli unici che non hanno lobby o rappresentanti che si affannano a inseguire i politici nei palazzi del potere sono proprio loro, i giovani. Gli unici senza un richiesta specifica un interesse precostituito da difendere perche’ hanno ancora tutto da costruire e chiedono solo un’opportunità per farlo. Ma soprattutto chiedono una motivazione per andare avanti, per non mollare, per credere in qualcosa su cui investire le proprie energie e il proprio entusiasmo. E quindi cercano riferimenti e supporto altrove: nelle piazze, tra i coetanei, nelle istituzioni laiche o religiose che in qualche modo si rivolgono a loro, offrendogli un’opportunità di ascolto, di azione, di speranza. Lo hanno fatto tre mesi fa i migliaia di ragazzi che si sono ritrovati nelle piazze spagnole per chiedere una politica più giusta e provare a stilare una piattaforma di proposte.
Lo fanno oggi centinaia di migliaia di giovani che da ogni angolo del mondo si stanno dirigendo a Madrid con i loro zaini in spalla per ritrovare quello che non trovano più nelle nostre società avvizzite: la voglia di condividere una speranza e un’idea di futuro. Al di là delle diverse credenze o prospettive, quello che queste manifestazioni di giovani ci stanno indicando, religiose o laiche che siano, è che i ragazzi hanno una terribile voglia di ritrovarsi e di discutere non solo di piccole misure e manovre, ma un’idea di società nuova, una società che recuperi e dia un nuovo significato a concetti come solidarietà, giustizia, opportunità, felicità.
E questa grande vitalità, questa energia che arriva dal mondo giovanile non fa che rendere ancora più lontana e odiosa l’immagine di tutti quei potenti che da settimane stanno chiusi nei loro palazzi a mercanteggiare su una o l’altra misura, con un occhio all’andamento delle Borse e un altro agli equilibri di poltrone tra i propri accoliti. Quegli stessi politici, esperti e commentatori che così tante volte si sono scagliati proprio contro i più giovani, accusati d’essere inetti, egoisti, viziati; causa e al tempo stesso sintomo di una società senza ideali, senza esempi e modelli virtuosi.