Questa mattina alla Camera abbiamo approvato il Disegno di Legge sulle misure per lo spettacolo. E’ un bel provvedimento, che aprirà la strada ad un fondamentale riordino delle normative sul mondo dello spettacolo con la redazione del “Codice dello Spettacolo”, stanziando più risorse, estendendo l’art-bonus anche alle attività dello spettacolo, di cui viene riconosciuto il valore sociale, educativo e culturale. C’è solo un piccolo neo: mancano proposte specifiche rivolte alle persone che in questi settori lavorano. Non è un tema secondario, perchè si tratta di migliaia e migliaia di persone, artisti e non, che lavorano nella maggior parte dei casi in condizioni terribili: senza contratti, senza alcun tipo di tutele, in modo discontinuo ed incerto. Va bene che l’arte si fa per passione, ma non può essere un alibi per lo sfruttamento e per negare una base minima di diritti e garanzie a chi lavora con dedizione e serietà.
E quindi ho proposto un Ordine del Giorno che chiede al Governo, in sede di emanazione i decreti delegati, di tenere conto delle problematiche dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo, coinvolgendo anche il Ministero del Lavoro per proporre soluzioni che garantiscano migliori condizioni lavorative e un maggiore accesso a quelle tutele e misure di welfare che sono garantite ai lavoratori dei settori più tradizionali. Ringrazio i tanti colleghi della Commissione Lavoro che hanno sottoscritto con entusiasmo questo ordine del giorno, ed il Governo che lo ha accettato.
Di seguito i testo dell’OdG.
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AC. 4652
ORDINE DEL GIORNO
La Camera,
Premesso che:
il disegno di legge concernente “Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia” prevede una serie di misure e deleghe al Governo per valorizzare e promuovere tutte le attività collegate allo spettacolo, in tutte le sue molteplici forme ed espressioni, riconosciute come attività di valore sociale, formativo, culturale;
le attività svolte nell’ambito dello spettacolo coivolgono un numero ingente di persone, artisti e non, che spesso operano in codizioni lavorative estremamente instabili, precarie e scarsamente tutelate, soggette a forte discontinuità lavorativa e incertezza legata alla natura stessa di molte attività dello spettacolo, con particolare pregiudizio per le donne che si trovino ad affrontare situazioni come la maternità sprovviste di qualsiasi tipo di tutela e supporto;
impegna il Governo a:
valutare la possibilità, in sede di emanazione dei decreti delegati, di includere nei suddetti decreti, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle misure volte a riconoscere ai lavoratori e alle lavoratrici del mondo dello spettacolo strumenti che possano garantire condizioni di lavoro migliori e un maggiore accesso alle misure di welfare e tutele garantite ai lavoratori e lavoratrici impiegati in settori più tradizionali.
Tinagli