In queste ore serpeggia una grande preoccupazione per la riorganizzazione della Whirpool, che preannuncia 1350 esuberi. Alla preoccupazione si aggiunge la rabbia del Governo e del Ministero che solo pochi mesi fa aveva discusso e trattato con Whirpool l’acquisizione della Indesit, assicurandosi che la riorganizzazione non sarebbe stata così drastica e repentina come invece si sta rivelando.
Non ho partecipato ai tavoli negoziali e non ho quindi tutti gli elementi per valutare tutti gli aspetti di quell’accordo. Ma seguo da tempo il tema dell’attrazione degli investimenti esteri degli incentivi alle imrpese e sono a conoscenza di un altro elemento che dovrebbe far riflettere.
Ovvero che il 25 Luglio 2014 la Whirpool ha stipulato con Invitalia un accordo per il quale ha ricevuto un finanziamento di ben 10 milioni di euro per “potenziare lo stabilimento di Napoli” con una “ricaduta occupazionale di 588 addetti” tra nuovi posti e salvaguardati (considerato che attualmente i lavoratori dello stabilimento di Napoli sono 540, i nuovi posti che si sarebbero dovuti create sono stimati in 48 unità).
Il finanziamento è legato allo strumento dei “contratti di sviluppo” che dovrebbero supportare la crescita e la tutela dell’occupazione nelle regioni del Sud (così come definito dalla Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale approvata dalla commissione europea il 6/7/2010). Quindi presumo che quel contratto fosse orientato allo sviluppo della Regione Campania.
Ecco, io vorrei capire se è possibile finanziare un progetto che crea (forse) qualche posto di lavoro in uno stabilimento e ne distrugge centinaia in un altro a trenta chilometri di distanza. Ma soprattutto credo che il Governo debba chiedere la immediata restituzione dei soldi erogati a Whirpool, ed avviare una profonda revisione delle attuali modalità con cui eroghiamo incentivi alle imprese. Perché noi vogliamo attrarre imprese straniere affidabili, di cui abbiamo assolutamente bisogno, non aziende che prima chiedono soldi per creare occupazione, poi invece la distruggono e pretendono pure che paghiamo una seconda volta per gli ammortizzatori.
Ho presentato un’interrogazione urgente ai ministeri competenti (che si aggiunge a quella che ho già presentato a luglio 2014 e a marzo 2015 sui contratti di sviluppo) perché sia fatta chiarezza sui finanziamenti dati a Whirpool e affinchè venga avviata la procedura per la revoca e la restituzione di quel finanziamento.