«Già si sapeva che a metà maggio, in sede di governo, si sarebbe fatto un tagliando sulle misure del precedente decreto. Salvini invece rilancia sulle riaperture? Pensa che novità…» risponde piccata di Irene Tinagli, vicesegretaria del Pd ed europarlamentare, nelle ore in cui il segretario della Lega si porta avanti sulle misure anti-Covid da adottare nel prossimo provvedimento.
Se non è una novità la presa di posizione di Salvini, allora di cosa si tratta?
«Facciamo un po’ di ordine: il tema delle riaperture c’era prima e c’è a maggior ragione anche adesso».
Non ritiene che stiate subendo la linea del segretario del Carroccio che gioca a fare un giorno il leader di lotta e un altro quello di governo?
«Noi diamo un contributo di sostanza e di metodo, a differenza di altri che invece di stare nelle istituzioni a lavorare sui provvedimenti girano le piazze del Paese a raccogliere firme contro l’esecutivo che dovrebbero sostenere».
Siete dunque favorevoli alle riaperture?
«Non esiste un partito della maggioranza che non sia favorevole alle riaperture. Noi però lo facciamo con serietà e abbiamo sempre chiesto di monitorare costantemente i dati e di aprire appena ci sono le condizioni. Mi sembra tra l’altro che questo approccio non sia lontano da quello del ministro leghista Giancarlo Giorgetti. E ricalca, allo stesso tempo, il crono-programma di Mario Draghi. Il premier infatti continua a ripetere: riaperture graduali e in sicurezza».
Insomma, a vostro avviso l’atteggiamento di Salvini è meramente propagandistico?
«Salvini insiste, esaspera questo tema consapevole che è assai sentito dalla popolazione. Ma lo fa anche perché non ha altri argomenti».
La destra propone di eliminare il coprifuoco o comunque di spostarlo a mezzanotte: siete d’accordo?
«Aspettiamo di vedere il monitoraggio. Al di là del coprifuoco, ad esempio, si potrebbe pensare di far ripartire l’attività dei centri commerciali nei giorni prefestivi e festivi. Tutto questo per ribadire che anche noi desideriamo far respirare l’economia, senza dimenticare che ancora oggi ci sono tante persone infette e tanti cittadini che muoiono».
A questo punto Salvini incamera un successo?
«Ricordiamo che il leader della Lega parlava di riaprire già ai tempi della prima ondata. Ha avuto momenti in cui sembrava negare il Covid. È evidente che a furia di ripetere “riapriamo, riapriamo” le riaperture arriveranno e verrà eliminato il coprifuoco. Ma arriveranno perché c’è stata una azione positiva del governo, si è messo a terra un piano vaccini che sta galoppando, c’è un migliore coordinamento con le regioni. C’è stato, in sintesi, un lavoro serio per riportare alla ripartenza del Paese. Vorrei ricordare al segretario della Lega che l’Italia è stata fra le prime in questa seconda ondata del 2021 a riaprire le scuole elementari e a cercare di reintrodurre la didattica in presenza nelle scuole superiori».
Quanto può durare un esecutivo così litigioso?
«Lo so che non è facile. E non lo è nemmeno per noi del Pd. Ma abbiamo preso un impegno con il Capo dello Stato Sergio Mattarella e con i cittadini. Ecco, gli impegni si portano avanti con tutti gli sforzi possibili, mettendo da parte le bandierine e la propaganda».
Dica la verità: vi siete pentiti di aver fatto nascere un governo con Salvini?
«Quello che forse si è pentito è lui. Ricordo che ci siamo ritrovati nel mese di gennaio con una crisi di governo nel pieno di una pandemia, nel mezzo della presentazione del Recovery Plan, e all’inizio del piano vaccinale. Ecco perché non bisogna compromettere il lavoro straordinario fatto in queste settimane dal governo Draghi»