Irene Tinagli, Calenda alla fine ha deciso che correrà da solo, stracciando l’accordo col Pd. Delusa?
Sorpresa e amareggiata, molto. Soprattutto per il metodo con cui tutto questo è avvenuto.
Forse però c’era da aspettarselo, dopo l’annuncio di Letta dell’accordo elettorale con Fratoianni e Bonelli?
Calenda ha sempre saputo, sin dal primo giorno, che ci sarebbe stata una forma di accordo con loro, tant’è che, dopo una prima stretta di mano con Letta, ha voluto rinegoziare l’alleanza per definire alcune modalità del nostro accordo con SI e Verdi, per esempio escludendo loro candidature nei collegi uninominali. Cosa che noi abbiamo accettato e rispettato. Lui invece ci ha ripensato nuovamente. Decisione francamente inaspettata dopo tutto l’impegno che avevamo messo nel discutere ogni dettaglio.
Con l’addio di Azione al centrosinistra rischiate di perdere molti collegi nell’uninominale. Come se ne esce?
Gli ultimi sondaggi Ipsos pubblicati qualche giorno fa davano Azione al 3,4%, un risultato che certo sarebbe stato utile per la coalizione, ma non credo sia un gap impossibile da colmare da qui al 25 Settembre. Soprattutto se pensiamo che adesso il Partito Democratico resta l’unico grande partito in grado di porre un argine ad una coalizione di destra a trazione sovranista, antieuropeista e che propone un’idea di società che riporta l’orologio indietro di settant’anni. Penso che molti italiani faranno queste considerazioni.
A questo punto, lo stop al dialogo coi Cinquestelle è ancora valido? Oppure il Pd potrebbe tornare a parlare di accordo elettorale con Giuseppe Conte, sempre in chiave anti-destra, come chiede Sinistra italiana?
No, anche il segretario Letta ha dichiarato che non ci sarà un allargamento in quella direzione
Senza Azione, il fronte progressista non rischia di essere troppo sbilanciato a sinistra?
Assolutamente no, per due motivi. Innanzitutto accolgo con piacere le dichiarazioni di +Europa, che considera ancora valido l’accordo con il PD e mi auguro che il dialogo con loro possa continuare con spirito costruttivo ed esito positivo. In secondo luogo ricordo che il Partito Democratico, sin dalla sua fondazione, è un partito di centro sinistra che parla con quei ceti sociali ed economici che hanno un’ispirazione più liberal democratica. Abbiamo radici importanti in quei mondi che ci danno fiducia e la prova concreta sono i risultati straordinari che il PD ha conseguito nelle ultime tornate amministrative nel nord Italia.
Secondo lei il terzo polo farà più male al centrodestra o al centrosinistra? Quanti voti potrebbe togliere al Pd la corsa solitaria Calenda?
Sinceramente dubito fortemente che qualsiasi elettore di centro sinistra vada a votare per un partito che, di fatto, contribuirà a fare il gioco della destra e a “far diventare l’Italia come il Venezuela”, per usare le parole dello stesso Calenda che per me restano valide ancora oggi come l’altro ieri.
Ma se i principi di base erano condivisi, e pure la presenza di altre forze politiche, che cosa davvero ha fatto saltare l’accordo?
Ah, non lo so, si figuri che, stando ai comunicati, non lo sanno neppure i suoi colleghi di +Europa, che sono federati con Azione e hanno firmato l’accordo. Io l’ho incontrato tre giorni fa, abbiamo parlato di programmi, proposte, ho da sempre un ottimo rapporto con Carlo, e questo mi rende questa sua decisione improvvisa ancora più inspiegabile e difficile da digerire. La cosa che mi dispiace di più è che io sono convinta che questa mossa non gioverà a nessuno, neanche a lui. Ma adesso dobbiamo guardare avanti. Ho appena chiuso la riunione sul programma con i colleghi del PD, abbiamo una straordinaria ricchezza di idee su cui sarà bello fare campagna elettorale.
Calenda aveva messo il veto sulle candidature dei leader di partito nei collegi. A questo punto, la regola verrà meno? Di Maio e Fratoianni verso collegi sicuri? E i seggi? Ridiscuterete la divisione dei posti con gli alleati, ora che c’è un partner in meno?
Guardi, è chiaro che saltando l’alleanza con Azione, faremo una riflessione sul disegno della coalizione e la sua strategia, ma lo strappo è avvenuto poche ore fa, mi sembra un po’ presto per avere risposte a queste domande.