Green pass obbligatorio a giorni per gli statali e per tutti i dipendenti delle attività dove è già previsto per i clienti. E per il resto delle aziende, onorevole Tinagli?
Il Green pass ci aiuta a proseguire la lotta contro il virus senza costringerci a chiudere tutto come in passato, dando ai cittadini e ai lavoratori maggiori tutele e sicurezze. La nostra posizione è per una sua ampia estensione a partire dai settori più a rischio. Sarebbe importante farlo con larga condivisione degli attori sociali.
I sindacati parrebbero preferire l’obbligo vaccinale vero e proprio, previsto per legge. Qual è il suo giudizio?
Il Pd è per la massima espansione del greenpass e dell’introduzione dell’obbligo, ove necessario. Se questa sarà la soluzione che troverà maggior consenso nel mondo del lavoro, e che ci potrà consentire di raggiungere più rapidamente i nostri obiettivi di tutela della salute collettiva, credo sia giusto sostenerla.
Green Pass e vaccini sono temi ad alto rischio per la maggioranza, Salvini ha già detto che la Lega voterà contro. Il governo rischia? O magari, per evitare fibrillazioni, si eviterà di mettere la fiducia su questi provvedimenti in Parlamento?
Su questo aspetto il Governo farà le sue valutazioni e deciderà la strada che ritiene migliore. Non credo ci siano rischi concreti per la sua tenuta, ma certamente delle contraddizioni profonde. Le forze che hanno deciso di sostenere questo Governo l’hanno fatto con la promessa di sostenere Draghi nella battaglia contro pandemia e nell’accelerazione del piano vaccinale per tornare prima possibile alla normalità. Come si possa ostacolare quest’azione cruciale, e al tempo stesso dichiarare di sostenere il governo come se nulla fosse, per me è incomprensibile. Penso che questi partiti dovranno renderne conto non solo al Premier, ma a milioni di cittadini italiani.
Ma se il piano di vaccinazione ha già raggiunto ottimi risultati, perché è così necessario introdurre regole più stringenti proprio adesso?
Perché, purtroppo, il Covid ha mostrato una capacità di “adattarsi” e mutare che rende necessario alzare gli obiettivi di vaccinazione per poterci tutelare da nuovi focolai, nuovi contagi e, potenzialmente, dallo sviluppo di nuove varianti ancora più contagiose o pericolose. Situazioni che metterebbero a rischio sia la salute dei cittadini che il percorso di ripresa economica.
Ma l’economia sembra andare bene, no?
In realtà se alziamo lo sguardo a ciò che accade a livello internazionale vediamo che in molti paesi, anche quelli più avanti con la vaccinazione, la diffusione delle varianti sta generando incertezza e problematiche anche sul fronte economico. La ripresa di alcuni focolai di Delta in Cina, per esempio, ha rallentato alcuni flussi commerciali con impatto anche sulle nostre catene di approvvigionamento (e sui prezzi di alcuni prodotti e materie prime). E i dati pubblicati ieri negli USA mostrano una battuta d’arresto nei tassi di crescita occupazionali che gli analisti attribuiscono all’incertezza legata alle varianti. La ripresa c’è, ma va protetta da nuove emergenze. E il vaccino è l’arma migliore che abbiamo.
Perché, se la ripartenza dell’economia post covid è così strettamente legata ai vaccini, l’Europa non ha previsto misure unitarie?
Le politiche sanitarie sono per lo più una competenza degli Stati nazionali – e in alcuni casi addirittura delle regioni. L’Unione Europea ha scarsi poteri in materia. Eppure, nonostante questo, l’Europa ha preso importantissime decisioni sui vaccini. Basta pensare alla centralizzazione degli acquisti dei vaccini, che, nonostante le polemiche iniziali, ha fatto sì che oggi l’Europa sia il continente con il più alto tasso di vaccinazioni.
Lo stesso utilizzo del green pass è lasciato alle valutazioni dei singoli paesi…
Il Green pass nasce da un’idea europea e si è rivelato uno strumento utile ed efficace. Certo, per poter fare un ulteriore passo in avanti dovremmo affidare all’Unione maggiori poteri in questa materia. Come democratici europei chiediamo da tempo la creazione di un’unione sanitaria, un’Europa della Salute. Un’idea ambiziosa e di non facile realizzazione, ma noi continueremo a insistere, perché abbiamo visto quanto ce ne sia bisogno.