Il caso dei conti correnti riconducibili ad attività criminali, violazioni dei diritti umani e persone sottoposte a sanzioni presso Credit Suisse necessita di chiarimenti.
Come Parlamento Europeo non possiamo certo rimanere a guardare e per questo ho scritto a tutti i capigruppo per proporre un incontro con la Commissione sul tema. Bisogna approfondire la questione e capire se ci sono ulteriori elementi.
Il caso Credit Suisse deve inoltre riportare la nostra attenzione sulla normativa anti-riciclaggio e la sua revisione da parte delle istituzioni europee. È tempo di una riflessione ampia sul rafforzamento di controlli e verifiche.
Perché il problema non è solo quello che succede in Svizzera o in altri Paesi extra-UE, ma la possibilità che questi fondi possano poi essere riciclati e investiti in Europa. E questo lo dobbiamo impedire.
Ne parlo oggi su La Stampa.