Non c’è dubbio che l’uscita di Bertolaso è stata offensiva e fuori luogo. Perché ogni donna deve essere libera di decidere da sola come organizzare e gestire la propria maternità.
Però c’è anche tanta ipocrisia in quelli (e quelle, purtroppo) che fanno finta che sia tutto facile. Non lo è. Non lo è in politica e men che meno per milioni di donne impegnate in altri settori. Non lo è perché persino quelli che ti dicono “certo che puoi farlo” poi ti mettono riunioni alle otto del mattino o alle dieci di sera. E non lo è soprattutto per quelle donne che non hanno a disposizione nonni, un compagno o un marito con orari flessibili, o le risorse per avere una baby sitter tutte le sere.
Conosco molte donne che riescono a conciliare politica ad altissimi livelli con la maternità, in Italia e all’estero. Sono donne bravissime, eroiche, ma molte di loro hanno a disposizione nonni, compagni flessibili, e/o tate tutti i giorni. E dovrebbero dirlo, denunciando al tempo stesso la totale insensibilità del mondo politico e professionale alle necessità e i ritmi di una neomamma. Riconoscerlo non sminuirebbe il loro eroismo (perché comunque è difficile conciliare anche quando hai aiuto), ma servirebbe a denunciare un problema e al tempo stesso darebbe conforto e solidarietà a tutte quelle donne che fanno i salti mortali e che purtroppo spesso non riescono proprio a conciliare e sono costrette a rinunciare. Anche io ho fatto la campagna elettorale in gravidanza, ho avuto il bimbo durante la legislatura e sì, riesco a conciliare, ma è una fatica pazzesca nonostante io sia comunque fortunata.
No, non ho nonni o parenti a Roma, per di più mio marito lavora in un’altra città e può essere a Roma solo nel week end, ma almeno io posso permettermi una babysitter che nel pomeriggio va a prendere il bambino al nido e lo tiene finchè non torno a casa, spesso molto tardi purtroppo. Come fanno quelle che non possono permettersi una baby sitter? Me lo chiedo ogni santo giorno, ed è anche per questo che mi sono impegnata tanto affinchè il governo adottasse misure per lo smartworking, per il welfare aziendale, per il rinnovo dei voucher baby sitter, e cerco di spingere ancora per una detassazione del lavoro femminile che possa dare qualche risorsa in più alle mamme che lavorano, per il potenziamento degli asili nido. Su alcune cose si è fatto tanto, su altre tanto ancora resta da fare. E se proprio devo utilizzare il dibattito di questi giorni per dire qualcosa voglio usarlo non per dire quanto le mie colleghe o la sottoscritta siano brave a conciliare, ma per denunciare come sia difficile farlo in questo Paese per milioni di donne (e uomini), stimolando la politica ed il Governo a fare di più.