Oggi ho inviato la mia ultima newsletter da parlamentare assieme ad un documento con il resoconto dei miei cinque anno in Parlamento. Copio di seguito il testo della mia lettera e, in allegato, il pdf del Documento con le attività fatte in questi anni.
Carissimi,
come ben sapete venerdì si insedierà il nuovo parlamento ed io non sarò più in carica. Una notizia che in realtà è nota sin da prima delle elezioni non avendo io partecipato a questa tornata elettorale.
Nel chiudere questa esperienza ho pensato di fare un bilancio, un resoconto (sintetico) di questi cinque anni di impegno politico e istituzionale. Trovate in allegato un documento in cui riassumo le principali iniziative e attività che ho portato avanti sui temi a me più cari, dentro e fuori dal Parlamento. Chiaramente non ho potuto mettere tutto, ma chi di voi mi ha seguito in questi anni non ha bisogno di un resoconto dettagliato (che comunque può essere reperito dagli atti parlamentari).
Nel ripercorrere questi anni mi sono accorta più che mai di quanto questa esperienza, così nuova rispetto alla mia storia e al mio percorso personale e professionale, sia stata importante e straordinaria. Ho imparato molte cose, sui processi politici e istituzionali, sugli ostacoli al cambiamento, le difficoltà e le potenzialità del nostro paese.
Ma soprattutto ho conosciuto e ascoltato centinaia di persone e mi sono resa conto di quanto sia diverso studiare le politiche economiche o elaborare/criticare proposte da un’aula universitaria, dal realizzare poi queste politiche nella realtà. Non solo perché la realtà è fatta di ostacoli burocratici e di compromessi politici, ma perché è fatta di persone, di contingenze, di paure, di bisogni che spesso non trovano spazio nei modelli economici, nelle grandi teorie. Casi che esulano da medie statistiche, ma che si presentano con l’urgenza di drammi personali di fronte ai quali non puoi svicolare o appellarti alle “teorie”.
Molte volte sono tornata a casa sopraffatta dall’angoscia, dalla frustrazione per non essere stata in grado di risolvere problemi che mi erano stati segnalati. Può sembrare un paradosso: ma mai come in questi anni mi sono sentita impotente, semplicemente perché mai come in questi anni ho sentito la responsabilità di dover fare qualcosa per cambiare le cose che non funzionavano. Da semplice cittadina potevo limitarmi alla critica, da parlamentare di maggioranza no. Questa responsabilità mi ha tolto spesso il sonno, ma mi ha anche spinto a non fermarmi mai. E questa è l’unica, piccola consolazione che ho: so di non essere riuscita a fare tutto quello che avrei voluto, ma so anche di non aver lasciato niente di intentato.
Questa forza che mi ha accompagnato la devo anche a voi: i vostri messaggi di incoraggiamento mi hanno aiutato molto. Non lasciate mai soli i parlamentari che sentite vicini: il vostro supporto è prezioso per contrastare la violenza degli insulti, delle minacce, l’avvilimento e le frustrazioni. Così è stato per me e ve ne sono immensamente grata.
Adesso il testimone passa ad altri, ma anche se non ho più questa responsabilità potete star certi che non sparirò. Continuerò a dare il mio piccolo contributo in termini di idee, riflessioni, proposte. Quindi direi che questo non è un addio, ma un semplice arrivederci.
Un grande abbraccio a tutti,
Irene