Oggi in Aula abbiamo discusso il Documento di Economia e Finanza 2013, l’ultimo predispoosto dal Governo Monti. Nel mio intervento sottolineo quella che è, a mio avviso, la vera priorità per l’Italia, ovvero: recuperare quella competitivita’ del sistema economico e produttivo che da anni e’ in declino e che ha segnato profondamente la nostra economia reale. Un declino che risulta evidente da sintomicome:
- Crollo dell’export: nei dieci anni tra il 2001 e il 2011 il commercio internazionale e’ aumentato esponenzialmente, ma la quota dell’Italia e’ scesa del 20%, [dal 4.3% al 3.4%],
- Mancanza investimenti esteri: sono anni che da noi non viene ad investire nessuno, tant’e’ che lo stock degli investimenti nel nostro paese e’, dopo la grecia, il piu’ basso dei paesi occidentali: poco piu’ del 15% del PIL contro il 45% della Spagna, il 29% della Germania, circail 35% della Francia etc.
- Aumento del costo del lavoro e di cio’ che produciamo– nei dieci anni tra il 2000 e il 2010 il costo del lavoro per unita’ di prodotto (CLUP) e’ aumentato del 30%, contro il circa 5% della Germania.
- Stagnazione della produttivita’ – Mentre dal 2000 ad oggi e’ aumentata in molti paesi come Francia e Germania, da noi e’ inchiodata ai livelli di dieci anni fa.
E’ da qui che derivano la mancanza di crescita, di occupazione, la stagnazione dei salari reali.
Per recuperare competitvita’ e produttivita’ le line prioritarie di azione, ben articolate nel DEF, sono due:
- RIDARE OSSIGENO ALLE IMPRESE
- INVESTIRE SULLA RIQUALIFICAZIONE E SU UNA MIGLIORE ALLOCAZIONE/ RIALLOCAZIONE DELLA FORZA LAVORO
Nel resto dell’intervento declino in maggior dettaglio le cose fatte e quelle ancora da fare su questi due fronti.
– RIDARE OSSIGENO ALLE IMPRESE.
Sul fronte delle imprese sono molte le iniziative avviate dal Governo uscente e da portare avanti con determinazione in futuro, cito le piu’ rilevanti e urgenti:
- RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO, a partire dall’IRAP.
- SUPPORTARE LA CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE, la loro crescita e internazionalizzazione.
Numerosi studi, tracui uno pubblicato da alcuni ricercatori OCSE analizza gli effetti di varie tipologie di tasse sulla crescita[1], Ebbene, tra tutte le tipologie di tassazione, quelle che maggiormente bloccano la crescita sono le tasse sulle imprese, seguite da quelle sul reddito personale, poi da quelle sui consumi e solo per ultime troviamo quelle sugli immobili. Non c’e’ bisogno di altre parole per capire quale sia la PRIORITA’ sul fronte della riduzione delle tasse. Ed e’ quella la strada avviata dal Governo uscente:
Primo, con una modifica della disciplina dell’IRAP, che ha consentito la deducibilita’ integrale dalle imposte dirette dell’IRAP calcolata sul costo del lavoro dipendente, nonche’ l’aumento delle deduzioni per i piccoli contribuenti, [e la previsione x il futuro di un Fondo di circa 700 milioni per esentare dall’IRAP i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori.]
Secondo, con aumento delle deduzioni forfettarie sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, con deduzioni che per donne e giovani arrivano fino a 13.500 euro e 21.000 euro al Sud.
E infine l’importantissimo provvedimento sulla detassazione dei premi di produttivita’, sostenuto da impegni di spesa di oltre due miliardi di euro nel trienno 2013-2015.
Per la prima volta quest’anno e’ stato introdotto un quadro normativo organico per favorire la nascita di nuove imprese innovative, con agevolazioni sugli adempimenti amministativi, sui costi del lavoro, sull’accesso al credito. Al primo Aprile 2013, a distanza di poche settimane dall’entrata in vigore di questa legge risutavano iscritte al registro delle imprese oltre 500 start-up innovative. Questo vuole dire pensare al futuro!
Altri interventi sono stati avviati per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese.
– Il fondo rotativo per l’Internazionalizzazione delle piccole e medie imprese
– La riorganizzazione dell’istituto per il commercio estero (ACE), che era stato eliminato dal precedente governo, e il recente varo, a gennaio 2013, del piano naz. per l’export.
– Il Fondo Nazionale per l’Innovazione (FNI) x la valorizzazione di brevetti, disegni, modelli e asset immateriali nelle PMI, che prevede finanziamenti fino a 3 mil. di euro.
– Gli incentivi fiscali per chi investe in fondi di venture capital, e create le condizioni normative per far decollare anche in Italia il crowdfunding, la raccolta di capitali di rischio dal web.
- SEMPLIFICAZIONI
- Riqualificazione vera dei lavoratori in esubero, che invece da anni lasciamo appesi a sussidi che garantiscono la sopravvivenza minima, ma non danno futuro à La riforma del lavoro ha previsto importanti modifiche per collegare i nuovi ammortizzatori alle politiche attive per il lavoro, la formazione, la riqualificazione. Per agevolare questa transizione il Governo ha incrementato il Fondo sociale per l’occupazione di 1 miliardo per quest’anno e un altro miliardo per l’anno prossimo. Oltre ad avviare una riforma dei centri per l’impiego, per rafforzarne il coordinamento e l’efficacia. Riforma rimasta in itinere. Non lasciamo cadere queste importante novita’, non torniamo indietro, ma lavoriamo per renderle pienamente funzionanti ed efficaci.
Nel corso del 2012 sono stati misurati i costi amministrativi di 93 procedure burocratiche e adottate relative semplificazioni. Bene, i costi accertati erano 30 miliardi e le semplificazioni avviate porteranno, a regime, circa 10 miliardi di risparmi, ben il 30% dei costi. Un risparmio enorme. Dobbiamo assolutamente proseguire su questa strada. Sono queste le riforme con il maggior impatto sul quadro macroeconomico e sul PIL. Si stima un impatto di 4.8 punti nel lungo periodo.
E la seconda, grande linea prioritaria di azione, assieme al rafforzamento del sistema produttivo:
INVESTIRE SULLA RIQUALIFICAZIONE DELLA NOSTRA FORZA LAVORO,:
Abbiamo una delle forze lavoro meno qualificate del mondo sviluppato, persino tra i piu’ giovani. Nel 2012 solo il 21.7% degli italiani tra i 30 e 34 anni era in possesso di laurea. La media europea e’ 35% e meta’ dei paesi europei supera il 40%. Senza contare che il 44% della popolazione complessiva, tra i 25 e i 64 anni, ha al massimo la licenza media inferiore. Questo si riflette in un basso livello di capitale umano nelle nostre imprese e nelle nostre classi dirigenziali e imprenditoriali. Ed e’ uno dei maggiori freni per il nostro sviluppo. Dobbiamo quindi intervenire a tutti i livelli, proseguire il lavoro inziato a tutti i livelli:
- Formazione professionale vera per i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro à Anche su questo fronte sono state avviate importanti novita’: dalle nuove norme sul tirocinio, il rafforzamento dell’apprendistato e degli istituti tecnici superiori, attivando protocolli con le imprese, le regioni, e altri governi europei. [Ma molti provvedimenti sono rimasti in sospeso a causa della fine anticipata della legislatura]. Non buttiamo il lavoro fatto, non ripartiamo ogni volta da zero: la formazione e l’avviamento dei giovani al lavoro deve essere una priorita’.
- Universita’ e ricerca: Dopo anni e anni di incubazione nel 2012 e’ stato reso operativo il sistema di valutazione, sia della scuola che dell’universita’ e della ricerca. Un passo fondamentale per il miglioramento qualitativo della nostra formazione scolastica e universitaria e per un’allocazione delle risorse piu’ efficiente. Certamente molti nodi restano ancora da sciogliere, ma proprio per questo occorre presidiare e proseguire questo percorso, dandogli priorita’ assoluta.
E’ su questi assi che dobbiamo investire e portare avanti le riforme avviate, con continuita’, lungimiranza perche’ il domani dipende da questi investimenti.
Questo non significa non avere attenzione per le emergenze sociali dell’oggi, ma saperle inserire in un quadro di riforme che sappiano non solo tamponare emergenze, ma porre le basi per il futuro.
La spesa sociale va tutelata, ma nell’ottica di un quadro complessivo di riforme che guarda al futuro. Questo ha fatto il governo uscente. Tant’e’ che nonostante le politiche di rigore e consolidamento fiscale la spesa sociale non e’ diminuita, ma cresciuta e soprattutto e’ stata ritarata, contenendo l’esplosione di spesa pensionistica degli ultimi anni e rafforzando le misure legate ad ammortizzatori sociali, indennita’ di disoccupazione, poverta’. Le prestazioni sociali in denaro diverse dalle pensioni sono aumentate del 2.1%, contro una diminuzione dello 0.7% registrato nel 2011.
tra i vari interventi a forte rilevanza sociale dell’aultimo Ricordiamo,
– Rifinanziamento del Fondo per la disabilita’ azzerato dal governo precedente
– Aumento del Fondo di solidarieta’ per i mutui e delle detrazioni per la famiglie con figli a carico
– Il Rafforzamento della social card x le famiglie indigenti
E soprattutto l’aver tolto quella bomba ad orologeria introdotta nell’estate 2011 con la clausola di salvaguardia al disegno di legge sulla delega fiscale, che prevedeva tagli lineari alle agevolazioni fiscali per l’assistenza sociale per decine di miliardi;
Precisamente: 4 miliardi di euro per il 2012, 16 per il 2013, 20 dal 2014 in poi
Una misura che avrebbe annientatdo detrazioni per spese sanitarie, assistenza agli anziani, disabilita’, mettendo in ginocchio milioni di famiglie, e che solo il governo uscente e’ riscito a scongiurare. Altro che IMU.
Tutto questo mentre si portavano avanti difficili riforme per il risanamento dei conti, del sistema produttivo e lo snellimento della burocrazia. Questo e’ il modo con cui continuare a lavorare.
E’ preoccupante che invece tutto quello che si sente dire in giro e’ annullare riforme, anziche’ renderle piu’ complete, efficaci ed incisive. Sembra che l’unica fretta di questi giorni sia riavvolgere il nastro, tornare a com’era prima. Immemori del burrone in cui il vecchio sistema ci aveva precipitato.
Ma non puo’, non deve essere cosi’.
Scelta Civica non solo approva il DEF ma chiede che la strada delle riforme in esso indicate venga portata avanti, con forza e determinazione. E per questo lavorera’: per non tornare indietro.