Oggi in Commissione Lavoro abbiamo avuto l’audizione del ministro Madia, che ha illustrato i principali obiettivi e punti programmatici del suo ministero. Penso che sia stata un’audizione molto positiva. Ho apprezzato in particolare l’idea di gestire la questione dei precari della P.A. facendoli partecipare a concorsi aperti a tutti e attribuendo loro un punteggio per l’esperienza acquisita. Finalmente non si parla più delle stabilizzazioni a tappeto che, come scelta civica, abbiamo sempre combattuto (penso in particolare alle nostre battaglie parlamentari sul decreto D’Alia dell’autunno scorso).
Sono anche molto d’accordo con la responsabilizzazione e la valutazione periodica dei dirigenti e con il perseguimento di un ricambio generazionale nel nostro sistema pubblico, anche perché il ministro non ha più parlato di prepensionamenti, una soluzione sulla quale sia io che tutta scelta civica avevamo espresso forti perplessità.
Credo infatti che il turnover nella PA debba essere fatto con strumenti diversi: rimodulazione dei contratti da dirigente, mobilità interna ed esterna, con una sana osmosi tra pubblico e privato, come avviene in molti paesi. Il prepensionamento e’ uno strumento vecchio, abusato in passato, che ci ha “regalato” una spesa previdenziale enorme, che ancora oggi grava sulle spalle dei giovani. Una preoccupazione ribadita poche ore fa dalla Ragioneria dello stato. Sono quindi più che contenta che il Ministro nella sua audizione abbia accantonato l’ipotesi prepensionamenti circolata qualche giorno fa, e citato invece altri strumenti assai più’ adeguati ed innovativi.
Adesso però avanti tutta, e niente passi falsi o ripensamenti!