Un po’ di politica italiana
Sotto il cielo della politica italiana questa settimana è successo un fatto importante e poco pronosticabile fino a qualche mese fa: il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è uscito dal suo movimento politico, il MoVimento 5 Stelle, con una sessantina di deputati e senatori per formare un nuovo gruppo parlamentare. Il mio auspicio è che questa scissione non abbia ripercussioni sulla tenuta del Governo Draghi, soprattutto in questa fase così delicata per la politica internazionale ed economica.
Da parte nostra il Partito Democratico lavorerà come ha sempre fatto, con serietà, per proporre e mettere a terra una visione di Italia moderna, inclusiva e innovativa per il futuro e per aggregare tutte le forze politiche che si riconoscono attorno a questa idea. Non è facile superare veti, personalismi e rancori, ma è lo sforzo che siamo tutti chiamati a fare: la politica è un affare da adulti, non l’asilo Mariuccia.
Ne ho parlato questa settimana in questa intervista a Repubblica:

Adesso due parole sui risultati del primo turno delle amministrative di domenica 12 giugno.
Le urne hanno confermato quello che sapevamo ormai da tempo, ovvero che il centrosinistra vince quando è unito e propone candidature di indubbia competenza e qualità. In questo momento il Partito democratico è il primo partito d’Italia, e a questa tornata elettorale su 26 capoluoghi di provincia già al primo turno abbiamo conquistato vittorie importanti.
Risultati senza dubbio incoraggianti, ma che non ci devono distogliere dal secondo tempo di questa partita. Domenica 26 giugno infatti si voterà ancora in quei comuni chiamati al ballottaggio, in cui il centrosinistra può e deve dire ancora la sua.
In bocca al lupo ancora a tutti i candidati e le candidate sindaco ancora in gioco, non vediamo l’ora di festeggiare anche nelle vostre città.

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